padrone virtuale al telefono

Dietro la cornetta: intervista ad una telefonista hot

Conoscere le esperienze e le opinioni di una telefonista hot permette di entrare in contatto con un mondo che spesso si conosce solo in superficie.

Sara, per esempio, è una donna di poco più di 30 anni, madre di due figli che ancora non vanno alle scuole elementari, e che da tempo lavora in qualità di centralinista per Telefono Erotico Vip  , uno dei siti web più noti della rete: risponde, insomma, alle chiamate degli adulti desiderosi di una conversazione piccante e sopra le righe. Sara, ovviamente, è un nome di fantasia: il suo vero nome non lo può rivelare, perché la discrezione e la riservatezza sono molto importanti nel suo mestiere.

E non si deve pensare che i telefoni hot facciano parte del passato e siano un retaggio di decenni fa: può essere sorprendente scoprire, infatti, che anche oggi – nell’era del web, dei social network e dei video hard raggiungibili con un clic – sono tantissime le persone che ricorrono alle hot line, per sentirsi meno sole o per provare esperienze e situazioni piacevoli. Il boom delle linee erotiche, quindi, si trasforma in una possibilità di lavoro per molte donne e ragazze. Come Sara, appunto.

Sara racconta di avere iniziato a svolgere questo lavoro – perché si tratta a tutti gli effetti di un lavoro – nel 2012, spinta dalla rassegnazione che derivava dalla sua incapacità di trovare un altro impiego ma anche dal desiderio di sfidare sé stessa. Piuttosto che dedicarsi a un lavoro in nero, e per di più pagato poco o niente, meglio concentrarsi su altro.

Il lavoro di telefonista hot non è molto diverso da quello di chi sta in ufficio: c’è una sede fisica in cui le telefoniste ricevono le chiamate, come in qualsiasi altro centralino, e ci sono dei turni da rispettare, in genere della durata di otto ore, proprio come accade per qualsiasi altra mansione. Si può lavorare dalle dieci del mattino alle sei del pomeriggio, o di notte, a seconda delle giornate.

Sempre Sara racconta un dettaglio per certi versi clamoroso, e cioè che almeno una persona su dieci, tra quelle che chiamano ai call center erotici, è una donna. Per il resto, gli uomini sono spesso gli stessi: non di rado chiamano spesso, perfino una volta al giorno, perché hanno la sensazione di essere in grado di instaurare un rapporto virtuale con la ragazza con cui parlano; e non è un caso che in genere vogliano conversare sempre con la stessa persona, sfiorando non di rado un vero e proprio innamoramento.

Come è facile immaginare – e il racconto di Sara lo conferma – in molti casi a chiamare sono uomini soli, anche anziani, ma non mancano gli sposati che, in assenza della moglie, magari al lavoro o semplicemente uscita di casa per andare a fare la spesa, trovano rifugio in una linea erotica. E non è solo il sesso ad essere cercato: a volte ciò di cui hanno bisogno è una chiacchierata piacevole, un po’ di compagnia. Certo, c’è anche chi ha fantasie ai limiti dell’assurdo, con richieste ben strade che a volte sanno sorprendere.