Sarà capitato a tutti di avere a che fare ogni giorno con il proprio amico a quattro zampe che, ormai adulto, continua a comportarsi in maniera poco “socialmente accettata”: si relaziona in modo irruento con gli altri cani o addirittura con i padroni, è possessivo e dominante, al limite della pericolosità, ecc… Tutte problematiche che ormai non sono più di competenza del campo evolutivo ma che richiedono un approccio più mirato a modificare il comportamento dell’animale. Ecco allora che risulta utile rivolgersi ad un istruttore cinofilo.
Corso di istruttore cinofilo: quali sono gli sbocchi lavorativi?
Come diventare istruttore cinofilo? Le strade possibili sono due: da un lato si possono seguire corsi online puramente teorici, erogati da numerosi enti a livello nazionale, che rilasciano a fine corso un attestato più o meno riconosciuto; dall’altro ci si può iscrivere a delle vere e proprie scuole, che nei corsi pratici per istruttore cinofilo mettono in primo piano l’istruzione pratica di tecniche per la modifica comportamentale del cane in età post-evolutiva. I
n queste scuole, ovviamente, la didattica teorica dei principi di psicoterapia cognitivo-zooantropologica (CZ) è sempre presente e fa da accompagnamento a quelli che sono gli stage in canile e i laboratori pratici. Da questo approccio CZ nasce così in particolare un nuovo ambito lavorativo: la cinologia. Con questo particolare termine si intendono tutte quelle professioni che lavorano con il cane per migliorargli la vita e l’inserimento in un gruppo, di persone o di altri animali. Sono dunque comprese le professioni di operatore in canile e di consulente di relazione.
Cosa fa un istruttore cinofilo?
Il lavoro dell’istruttore cinofilo è un continuo apprendimento. L’addestratore, con ogni nuovo animale, apprende qualcosa del proprio lavoro che nessun corso può insegnare. Il punto fondamentale di questo lavoro è dunque il saper ascoltare l’animale che si ha di fronte e comprendere con rigore scientifico la problematica che lo affligge.
Più nello specifico, l’istruttore cinofilo si occupa di quei soggetti problematici adulti, che appartengono ormai alla fase post-evolutiva, con i quali non è più possibile utilizzare tecniche evolutive tipiche degli educatori cinofili ma con i quali invece è necessario attuare delle modificazioni a livello comportamentale, con le cosiddette attività “emendative”. L’obbiettivo dell’istruttore cinofilo consiste nel risolvere, attraverso una stretta relazione con l’animale, le problematiche esistenti e cercare così di migliorarne l’inserimento (o il reinserimento) in società.
Per fare ciò, spesso, soprattutto in quelle situazioni di estrema criticità come per esempio possono essere i canili, è necessario che l’istruttore cinofilo lavori a stretto contatto con altre figure professionali: dovrà dunque conoscere i principi della sua deontologia e rispettarli con la sua piena adesione al codice. Uno dei principi alla base del lavoro dell’addestratore cinofilo è quello secondo cui “dietro ad un problema comportamentale c’è sempre un cane che soffre ed una relazione che versa nelle difficoltà”: inutile dunque far riferimento ad una categoria di casi affrontati precedentemente; l’istruttore deve riuscire a stabilire un contatto con l’animale per comprendere quali sono le sue difficoltà e poterne così alleggerire le conseguenze. Deve pertanto mettere al centro di tutto il cane: alla fine è lui che dice se si è fatto un buon lavoro.