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Dal motociclismo alle Pit Bike un trend in aumento

Si sta diffondendo negli ultimi anni un nuovo trend che riguarda a pieno tutti gli appassionati delle due ruote. Sempre più persone ogni anno si avvicinano al mondo delle Pitbike, moto solitamente da cross e motard di dimensioni 1/3 più piccole delle sorelle maggiori, che sanno regalare comunque grandi emozioni divertendo sia grandi che più piccoli.

Uno dei fattori principali che sta spingendo sempre più appassionati verso questa divertente variante del motociclismo è senz’altro il costo, solitamente di molto inferiore rispetto all’acquisto di una moto da pista, solitamente il costo di una pitbike si aggira dai 1.200€ delle pit bike base, solitamente con motori telaio e sospensioni solitamente prodotte in Cina sino ad arrivare a moto da 3.000€ o 4.000€ con telai sospensioni e motori assemblati o prodotti in Italia.

Come nasce la Pitbike

La pit bike deve il suo nome dall’uso, negli Stati Uniti, della Honda per la guida intorno ai box e alle piste per le gare di motocross. La sua versatilità e maneggevolezza l’ha rese perfetta per l’utilizzo durante le gare, tuttavia, grazie alla popolarità acquisita tramite numerosi film, essa cominciò ad imporsi come moto divertente e utilizzabile in molte altre occasioni, mostrando di cosa fosse capace essendo molto leggera, di piccole dimensioni e facilmente trasportabile.

Le pit bike possono circolare solo in aree private e/o per manifestazioni ed eventi sportivi, esse sono molto utili per chi si avvicina per la prima volta alle moto e no ha esperienza poiche sono facili da guidare e il loro prezzo è alla portata delle tasche di tutti. Sia gli adulti che i bambini possono divertirsi con le pit bike, infatti con un prezzo accettabile si può accedere alle piste e capire se si vuole continuare a coltivare questa passione.

Negli anni ’80 l’unione di un motore 50 4t e di un telaio da minimoto dà luce ad un ibrido sconosciuto al settore motociclistico chiamato pit bike, il cui primo modello è rappresentato dalla Honda CRF 50. Il successo e la diffussione tardarono ad arrivare, soprattutto in Italia, poiché molti la consideravano una moto senza una vera identità o disciplina, essendo a cavallo tra due modelli differenti. Successivamente altre case motociclistiche cominciarono aprodurre dei modelli di Pit Bike: tra queste si collocano la Yamaha e la Kawasaki ma anche l’italana Polini XP4 che ha un ottimo motore e qualità superiore.

Lo sport e le competizioni oggi in Italia

La Pit Bike è uno sport simile alla Motocross. È particolarmente popolare tra i piloti più giovani, poiché è più facile da gestire rispetto moto da cross standard. L’interasse più corto rende il baricentro più basso e semplifica gli aspetti di gestione per i concorrenti alle prime armi, con conseguente minor numero di incidenti e infortuni.

Le discipline in cui viene utilizzata la Pit Bike sono varie: si passa dalla Motocross, che è la più comune ma anche la più pericolosa alla Supermoto, molto diffusa in Italia e ha un alto livello di freestyle. Il Pit Park è la disciplina più nuova poiché in origine le moto non potevano essere utilizzate nelle aree comuni. Infine lo stunt riding consiste generalmente in impennate, stoppies, e altre variazioni sulle impennate utilizzando una leva aggiuntiva sopra la frizione per il freno posteriore.

Importante scegliere ruote e freni a seconda dell’utilizzo

Passiamo ad analizzare le ruote: la maggior parte delle pit, oggi monta ruote con cerchio 12-12, che offrono stabilità e allo stesso tempo agilità, mentre le prime pit montavano ruote 10-10, troppo piccole per un uso cross.
Oggi alcune montano 14-12, la soluzione migliore sia per il cross che per il motard.

Infine è buona norma scegliere modelli con freni a disco e forcelle con steli almeno da 33mm di diametro, e prendere una moto da un’ importatore che in futuro, in caso di bisogno, sappia offrirci una buona rete di ricambi e di assistenza. Online oggi si trovano molti negozi specializzati nella vendita di ricambi Pit bike, come ad esempio Evomotor.it shop online di un ragazzo pilota/appassionato di pit bike ora sponsor di un team nel campionato italiano