Sempre più spesso sfogliando le riviste di arredamento leggiamo articoli che osannano la funzionalità e la razionalità delle cucine a scomparsa. Abbiamo quindi deciso di intraprendere un piccolo viaggio nel mondo dei mobili a scomparsa per capire se è tutto vero quello che si legge.
Siamo andati al Malandrone Mobili in provincia di Pisa a pochi chilometri dal mare di Marina di Cecina in uno degli showroom più longevi della Toscana dove sono presenti tantissimi arredi a scomparsa e salva spazio tra i quali la famosa cucina a scomparsa.
I titolari storici del Malandrone Mobili Franco e Donatella ci accolgono calorosamente nel loro grande negozio dove ci fanno vedere la vasta scelta di mobili e complemento d’arredo che vendono da oltre 30 anni. Subito ci balza all’occhio oltre all’ampia scelta tra cucine salotti soggiorni poltrone e divani anche una miscellanea di stili diversi che spaziano dal moderno all’arte povera passando per il classico arredo toscano.
La tradizione prima di tutto, ma con un occhio importante all’innovazione e alle tendenze del momento.
La prima cucina a scomparsa fu acquistata ad inizio degli anni duemila, ci dice Franco con grande orgoglio, quando in pochi conoscevano questa realtà; tutti avevano in mente il famoso film di Renato Pozzetto con il microscopico monolocale dove mobili e stoviglie sparivano quasi magicamente.
Donatella ci dice che in verità la loro è stata una scelta ponderata e principalmente improntata ad una esigenza che i tanti clienti abituali e no chiedevano sempre di più. Molto probabilmente perché il loro negozio è nella campagna toscana ma a pochi chilometri dal mare e quindi sia privati che strutture alberghiere come agriturismi e B&B sempre più spesso facevano richieste orientate a questa soluzione.
Il bello della cucina a scomparsa non è solo il fatto che chiusa sembra un classico armadio, ma soprattutto che una volta aperta è una cucina vera e propria, con elettrodomestici e accessori di alta qualità
Generalmente le cucine per monolocali o per piccoli spazi sono come tutte le altre cucine, ma più piccole, così da poter essere collocate ovunque con molta facilità.
Nel caso specifico, invece, oltre ad essere monoblocco, ossia avere un’unica struttura portante, e quindi facilitata durante le operazioni di montaggio, la cucina a scomparsa totale si caratterizza per un design innovativo, proprio perché si “camuffa” perfettamente con qualsiasi tipo di arredo.
Le misure di queste mini cucine variano da un minimo di 125 cm ad un massimo di 185 cm nella versione standard, ma sono facilmente personalizzabili con l’aggiunta di ante che praticamente rendono estendibile la cucina fino all’infinito.
Immaginatevi ad esempio una parete di un ufficio, con una diecina di ante incassate in una cornice di cartongesso. Apparentemente verrebbe da pensare che sia il classico armadio utilizzato come archivio, ma poi, una volta aperte le ante si scopre che oltre a libri e faldoni è presente anche una dispensa, una zona dedicata alle stoviglie, un frigorifero, un forno e un ampio piano cottura.
Lo stesso, al contrario, pensiamolo in un monolocale, dove un piccolo armadio colorato o in arte povera o con finiture shabby chic, una volta aperto, si trasforma in una vera e propria cucina. Certamente la soluzione migliore per recuperare un angolo inutilizzabile o per dare luce ad un ambiente piccolo.
Insomma, il nostro test sulle cucine monoblocco a scomparsa sembra esser stato superato alla grande, non solo per robustezza e qualità, quanto per l’ampia scelta di colori e finiture nonché dell’ampia gamma di elettrodomestici ed accessori che rendono ogni cucina a scomparsa unica e originale.