Tendenza piuttosto diffusa negli ultimi tempi, la rinoplastica secondaria è un intervento di perfezionamento che serve a correggere eventuali errori di esecuzione o criticità emerse a seguito di una rinoplastica primaria, ovvero il primo intervento di chirurgia al naso o, più semplicemente, a modificare risultati ritenuti non più apprezzabili per cambiamenti dei canoni della moda o nelle preferenze del/della paziente. L’intervento di rinoplastica è, infatti, un’esecuzione che richiede un’approfondita conoscenza dell’anatomia del naso e, se non è praticato da medici esperti e rigorosi, può dare origine a risultati non sempre apprezzabili, provocati generalmente da una reazione avversa dei tessuti durante il processo di guarigione o, più raramente, da complicanze sopravvenute nel post-operatorio.
La scelta del miglior chirurgo a Milano per la rinoplastica secondaria
Secondo una ricerca pubblicata dell’ AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica ed Estetica), la Lombardia è insieme al Lazio la regione italiana in cui si fa maggiormente ricorso alla chirurgia estetica e fra gli interventi più desiderati la rinoplastica è ai primi posti sia per le donne che per gli uomini. Un successo documentato dalla quantità di domande sui migliori chirurghi per la rinoplastica a Milano presenti sui forum dedicati all’argomento e diffusi in rete. Parliamo di una ricerca non sempre facile che, soprattutto nel caso di un’operazione bis, deve puntare a un professionista qualificato che si avvalga delle giuste tecniche chirurgiche per la rinoplastica. Scegliere il miglior chirurgo per una rinoplastica a Milano come in altre città significa individuare un medico che abbia al suo attivo un numero elevato di pratiche, possa vantare ottime recensioni da parte dei pazienti già operati e sia membro delle principali società nazionali e internazionali di settore (Sicpre, Aicpe, Isaps).
Rinoplastica secondaria: una pratica particolarmente delicata
Se però la prima operazione di rinoplastica non è andata come sperato è possibile rimediare con un’operazione successiva che intervenga lì dove sono ancora presenti delle disarmonie o dei problemi funzionali restituendo finalmente al/alla paziente un naso armonico e quindi una ritrovata autostima. Tuttavia una seconda operazione al naso va attentamente valutata insieme al chirurgo plastico, l’unico in grado di verificarne la fattibilità e anche le possibilità di successo.
A volte, infatti, le criticità emerse a seguito di un primo intervento possono essere di lieve entità, tali da richiedere solo un piccolo ritocco correttivo eseguibile dallo stesso chirurgo. Quando invece il risultato complessivo della prima operazione è tale da risultare addirittura peggiorativo o comunque per nulla soddisfacente, la situazione va affrontata con un vero e proprio intervento di rinoplastica secondaria per il quale è preferibile rivolgersi a un nuovo medico.
Si tratta, infatti, di una pratica particolarmente delicata sia per l’aumentata difficoltà chirurgica dovuta alla struttura già manomessa su cui lavorare, sia per il più alto rischio di non raggiungere il risultato sperato. Un’operazione che ha bisogno di essere attentamente valutata e per la quale, così come per l’intervento primario, sarebbe opportuno cercare un chirurgo accreditato, visto che la professionalità dell’esecutore è indispensabile per la piena riuscita della correzione.
Rinoplastica secondaria: quando e come intervenire
Per sottoporsi a una rinoplastica secondaria è opportuno che siano trascorsi almeno otto mesi dal primo intervento, in modo da lasciare il tempo al naso di guarire, sia nelle componenti ossee sia cutanee. Una volta constatato come i tessuti del /della paziente hanno risposto al primo intervento e aver previsto le nuove cicatrici interne che si sommeranno alle precedenti, si potrà pianificare la nuova operazione, servendosi anche dell’ausilio delle simulazioni a computer che aiutano a visualizzare quale potrebbe essere l’esito ideale per il paziente in considerazione dei tratti del suo volto e di un risultato che tenga conto dell’armonia dell’insieme. Quanto alla modalità di esecuzione da preferire per questo genere di ri-interventi, spesso è più indicato ricorrere alla tecnica “open”, grazie alla quale è possibile vedere direttamente i difetti delle strutture osteo-cartilaginee da correggere.
Un altro elemento non trascurabile è quello dell’assistenza psicologica che un chirurgo dovrebbe fornire in caso di rinoplastica secondaria. Delusi e provati dall’insuccesso dell’esperienza precedente e resi più emotivi e diffidenti, i pazienti saranno ancor più bisognosi di sostegno e rassicurazioni rispetto a chi affronta un intervento per la prima volta.