oscilloscopio

Cos’è un oscilloscopio, come funziona e come sceglierlo: tutto quello che bisognerebbe sapere

Un oscilloscopio è uno strumento che viene utilizzato per misurare e visualizzare i segnali di tipo elettrico su un display.

Normalmente si usa in laboratorio con lo scopo di analizzare la forma della tensione di un’onda sulla funzione del tempo. Tramite alcuni sensori appositi che hanno il compito di trasformare le grandezze fisiche in tensione elettrica, si può misurare l’andamento di qualunque tipo di segnale, come ad esempio la corrente elettrica, le onde sonore oppure le vibrazioni del motore di un macchinario.

A seconda della tipologia che viene scelta, può essere utilizzato indifferentemente sia da tecnici specializzati che lavorano in laboratorio che da appassionati del fai da te per lavorazioni di tipo tecnico.

Nelle prossime righe vedremo quindi nello specifico il suo funzionamento, approfondendo anche la differenza tra il dispositivo analogico e quello digitale. Se siete invece interessati a capire immediatamente quanto possa costare e le specifiche tecniche del dispositivo da impiegare, vi suggeriamo di visitare subito il sito dell’azienda Shoprs, dove potrete trovare alcune interessanti offerte per oscilloscopi professionali e altri dispositivi di misurazione della Rohde e Schwarz.

Come funziona un oscilloscopio

Come anticipato poco fa, l’oscilloscopio ha il compito di far visualizzare a chi lo utilizza la forma d’onda di un segnale sul proprio schermo.

Sono presenti due assi, denominati Y (asse verticale) e X (asse orizzontale). Lungo l’asse Y viene visualizzata la grandezza o la tensione che si sta misurando, mentre lungo l’asse X troviamo il tempo. In questo modo è possibile capire come varia tale segnale con il passare del tempo ed avere dati chiari da analizzare anche a livello grafico.

La scala calibrata permette così di misurare anche i valori del picco o la distorsione di un segnale (concetto che potrete approfondire in questa pagina), ma anche la frequenza e il tempo di salita del segnale stesso.

Chiaramente, per gli addetti ai lavori, diventa molto semplice interpretare i dati. Variazioni della forma d’onda del segnale nel tempo corrispondono ad un’onda non costante e la formazione di angoli acuti (che corrispondono a variazioni improvvise) comporta la presenza di un fattore esterno che altera il segnale stesso. In questo modo è quindi possibile capire quali siano le anomalie o gli eventuali disturbi che affliggono un circuito elettrico piuttosto che un’apparecchiatura in modo da poterli riparare.

Che differenza c’è tra un oscilloscopio analogico e uno digitale?

Gli oscilloscopi analogici, al contrario di quanto si potrebbe pensare, hanno anch’essi uno schermo, che però mostra il segnale che viene misurato senza alcuna elaborazione intermedia da parte dell’apparecchio. All’interno dello schermo è presente una sottile fascia di fosfori che si illuminano quando vengono colpiti da un segnale elettrico, mostrando così molto fedelmente la forma d’onda misurata.

L’oscilloscopio digitale, invece, ha il compito di prendere il segnale ed elaborarlo per mostrarlo digitalizzato sul proprio monitor. In questo modo viene eseguita un’elaborazione che rende questo apparecchio molto utile nel caso si vogliano misurare i segnali detti “aperiodici” (qui potrete trovare un approfondimento in materia).

La differenza è quindi nel fine di utilizzo, ma anche nel costo, in quanto i dispositivi analogici sono spesso più economici rispetto a quelli digitali, diventando così preziosi alleati anche per gli appassionati di fai da te.