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Prestiti Personali Cattivi Pagatori: come e quando ci si può liberare di questa fastidiosa etichetta?

Perché si viene definiti cattivi pagatori? Quando e come ci si libera da questa spiacevole nomea? Ma sono effettivamente possibili i Prestiti Personali per Cattivi Pagatori?

Quando si viene definiti Cattivi Pagatori?

Si viene definiti cattivi pagatori non appena si verifica un ritardo nel pagamento delle rate del finanziamento in corso. Se si tratta del primo episodio, il SIC, Sistemi di Informazioni Creditizie, avvisa il cliente che potrà evitare di essere segnalato pagando immediatamente la rata scaduta.

Al contrario, se si verifica un ulteriore ritardo nel rimborso, questo verrà definitivamente segnalato tra le informazioni raccolte dal SIC, senza avvisare di nuovo il cliente. Quindi dopo il primo ritardo l’annotazione è automatica. 

Le informazioni vengono mantenute registrate per determinati periodi, ossia 12 mesi per i casi di ritardo di una o due rate. Oppure per 24 mesi nel caso in cui il ritardo riguardi più di due rate. In ambo i casi la cancellazione avviene al termine del periodo indicato, a patto che non si siano verificati altri ritardi nello stesso prestito.

Scattano i 36 mesi, nel caso di ritardi a cui non abbia fatto seguito nessuna regolarizzazione.

In tutti i casi, non è possibile richiedere la cancellazione di questi dati prima dei termini previsti, a meno che i dati in questione non siano sbagliati. In questo caso va pretesa la correzione.

Tuttavia, se il cattivo pagatore, necessita di liquidità immediata e non può attendere la cancellazione della fastidiosa etichetta, può ricorrere ai prestiti cambializzati. Uno strumento molto diffuso online che non richiede specifiche garanzie. Per avere una panoramica su tutti i tipi di Prestiti Personali per Cattivi Pagatori consultate il portale www.prestitipersonali.com

Prestiti Personali Cattivi Pagatori: come funzionano i SIC?

 I SIC sono delle banche dati private a cui gli istituti di credito attingono per avere informazioni sulle referenze dei clienti che richiedono un prestito. Si configura quindi come un grande archivio, in cui sono registrati tutti i dettagli sulla correttezza del cliente di turno. Vengono annotati l’apertura e l’andamento del prestito, segnalando come avviene il rimborso, se vengono rispettate le varie scadenze o se invece si verificano spesso dei ritardi. E ancora, se vengono saltate delle rate e se l’inadempimento si risolve o meno.

Nel momento in cui un possibile cliente si rivolge alla banca per ottenere un finanziamento dev’essere conscio del fatto che questa andrà subito a informarsi se ci sono già prestiti personali aperti a suo nome. In caso di risposta affermativa guarderà con attenzione se stanno procedendo senza ostacoli e con chi sono in atto. E’ evidente quindi che mentire all’interlocutore finanziario non sono è poco corretto, ma risulta anche inutile visto che la banca ha tutti i mezzi per venire a conoscenza della realtà dei fatti.

I SIC sono gestiti da un ente, un’associazione o un altro organismo in modo centralizzato. La loro attività è regolamentata da un Codice di Deontologia, pubblica sulla Gazzetta Ufficiale n.300 del 23 dicembre 2004, emanato in attuazione del Codice sulla privacy (d.lgs. n.196/2003). In Italia i SIC operanti sono Experian, Consorzio Tutela Credito, CRIF e Assilea.

Visto che i SIC non perdonano è auspicabile saldare con regolarità le rate, così da evitare di dover ricorrere a prestiti personali per cattivi pagatori piuttosto rischiosi o a spiacevoli conseguenze.