La sfida dell’invecchiamento e le strutture assistenziali in Italia

Recenti studi demografici mostrano che il progressivo invecchiamento della popolazione sta trasformando la nostra società. L’Istat stima che entro il 2050 la quota over 65 rappresenterà un quarto dell’intera popolazione italiana. Si tratta di un trend generalizzato per gran parte dei paesi europei, ma in Italia la transizione appare particolarmente accentuata e rapida.

La portata di questi fenomeni demografici avrà un enorme impatto sia sul sistema del welfare che sul mondo produttivo in generale. Basti pensare che gli effetti di questa trasformazione sociale appaiono ancora più preoccupanti se messi in relazione con l’esiguità di strutture pubbliche in grado di offrire servizi assistenziali per gli anziani.

Sulla base delle proiezioni dell’Istat è ragionevole supporre che nei prossimi trent’anni saremo testimoni di una vera e propria impennata di domanda di servizi dedicati agli over 65. Ci sarà senz’altro necessità di un maggior numero di medici ed infermieri, di servizi di trasporto, di servizi assistenziali 24h (dalle badanti alle Residenze Sanitarie Assistenziali).

La complicata situazione attuale

Già oggi molti anziani versano in condizioni difficili: spesso vivono in totale solitudine, faticano a trovare l’aiuto di parenti o amici per un supporto alle normali attività quotidiane. Quando a tali difficoltà si aggiungono anche lievi disabilità (fisiche o cognitive) la situazione può diventare estremamente complicata d gestire. Ciò che maggiormente è mancata è una visione complessiva della situazione, una prospettiva che permetta di affrontare i problemi e trovare nuove soluzioni che possano essere efficaci.

Adeguare il numero e la qualità delle attuali strutture pubbliche comporterebbe costi proibitivi, quindi lo Stato Italiano ha scelto per una progressiva apertura verso il privato. Negli ultimi anni sono stati varati diversi provvedimenti per favorire la nascita e la diffusione di nuove strutture socio-assistenziali, delegandone la gestione a privati. L’obiettivo è duplice: da un lato creare una nuova offerta di servizi dedicati, dall’atro fare in modo che gli anziani possano ricevere assistenza quando sono ancora autosufficienti, migliorando sensibilmente la qualità della loro vita.

Case famiglia per anziani: una possibile soluzione al problema?

Una delle iniziative che ha raccolto il maggior successo è quello delle case famiglia per anziani (conosciute anche come C.A.S.A. ovvero Comunità Alloggio Sociale per Anziani). Si tratta di residenze assistenziali che possono ospitare un numero limitato di persone in condizioni di autosufficienza o di lieve disabilità. I requisiti per l’apertura di queste strutture non sono particolarmente stringenti poiché non richiedono la presenza costante di personale medico e possono offrire supporto assistenziale sia per brevi che per lunghi periodi.

Ciò che maggiormente caratterizza queste strutture è l’atmosfera calda e famigliare. Lo staff offre supporto per tutte le attività quotidiane, si occupa di preparare i pasti, tenere pulita la struttura e organizzare attività ricreative, stimolando l’interazione tra gli ospiti. Lo staff si occupa anche di somministrare i farmaci prescritti all’anziano dal loro medico curante, ove richiesto.

Le case famiglia per anziani oltre a rappresentare una soluzione efficace per la sfida dell’invecchiamento, in alcuni casi, si sono rivelate anche un’opportunità economica per il territorio. Un caso emblematico è quello della provincia di Pavia e dell’Oltrepò Pavese in particolare. Tra le province lombarde, Pavia è certamente la più legata al settore agricolo, offre ampi spazi a contatto con il verde e risulta facilmente raggiungibile da Milano. Le rette di queste strutture assistenziali sono sensibilmente più basse rispetto a quelle di strutture analoghe presenti nel capoluogo lombardo. Questo aspetto le rende molto competitive nell’offerta di servizi dedicati agli anziani.

Per comprendere meglio le dinamiche di queste strutture abbiamo raccolto la testimonianza di Elisa Cordiviola, titolare della casa famiglia “I Nonni di Elisa” a Voghera (https://www.inonnidielisa.it/). “La Provincia di Pavia è stata abile nel cogliere l’occasione che si è presentata ed è stata testimone di una rapida diffusione delle residenze per anziani private. La nostra area territoriale offre una soluzione affidabile e comoda, esercitando un’attrazione sugli anziani da Milano. Qui possono trovare tranquillità, restando a contatto con la natura, e godendo di un’ampia gamma di servizi ad un prezzo ragionevole.” Cordiviola aggiunge: “Il successo delle case famiglia ha favorito la rinascita di alcuni comuni. Sono stati creati e proposti tanti nuovi servizi per completare l’offerta già presente e sviluppare un territorio altrimenti economicamente depresso. La posizione geografica e gli eccellenti collegamenti autostradali ci hanno senz’altro favorito rendendo l’Oltrepò Pavese un punto di riferimento per l’attività socio-assistenziale dedicata agli anziani”.

Considerando le tendenze demografiche citate in precedenza si intende che il percorso da compiere è ancora lungo. La salute ed il benessere degli anziani richiedono una maggiore pianificazione da parte delle istituzioni. Diversamente la struttura sociale ed economica italiana farà fatica a far fronte alle sfide dell’invecchiamento.