Tutti, o quasi, ci siamo iscritti in palestra almeno una volta nella vita: i costi sono diventati più accessibili ed è bello allenarsi per conto proprio, ma sappiamo bene quant’è difficile trovare sempre la motivazione necessaria e la voglia di mettersi in gioco. Quello che tutti abbiamo pensato almeno una volta è: com’è allenarsi con un personal trainer? Cosa si prova ad avere una persona che si dedica completamente a te per tutto l’allenamento, e che ti segue passo dopo passo nel tuo percorso di crescita fisica? Scopriamo insieme cosa significa ad oggi allenarsi con un personal trainer e come funziona il tutto.
Non costa eccessivamente
Ci sarebbero molti miti da sfatare sul personal trainer, ma uno più di tutti vale la pena di essere analizzato: non è vero che avere un personal trainer è una cosa da ricchi o da VIP (anche se è vero che i VIP amano averne uno al proprio fianco). Certo che il costo non è lo stesso di una palestra low cost ad accesso libero, ma non si parla di cifre esorbitanti o inaccessibili. Mediamente, un personal trainer chiede da 30 a 60 euro all’ora, a seconda del tipo di esercizio, della sua formazione, ma anche del luogo (ad esempio, Milano è una delle città più costose ma che, allo stesso tempo, offre maggiore concorrenza). Per chi vuole risparmiare o tentare nuovi approcci più tecnologici, potrebbe essere interessante sapere che esistono programmi proposti da servizio di personal trainer online, che si possono seguire anche comodamente da casa propria: basta avere un computer, una connessione ad internet e qualche attrezzo basic da palestra domestica!
Il carattere fa la differenza
Scegliere un personal trainer ideale non è semplice, ma una cosa è importantissima: sceglietene uno simpatico. Allenarsi non è facile, talvolta è davvero pesante e può essere scoraggiante non riuscire a raggiungere subito gli obiettivi che ci si era prefissati. Se il vostro personal trainer non sa sollevarvi in quei momenti ma, al contrario, è troppo serioso o addirittura poco piacevole, si tratta di un brutto segnale: alla fine, che piaccia o no, quando si ingaggia un personal trainer questo entra a far parte della vostra vita per almeno un paio di ore a settimana se non di più.
State anche attenti ad essere motivati il giusto: il personal trainer deve anche fungere da coach per il vostro umore. Questo non è esplicitamente scritto nel contratto, ovviamente, ma se il vostro personal trainer non capisce chi siete, non entra nel vostro mood e non è in grado di spronarvi come si deve, allora non è il personal trainer che fa al caso vostro.
Come funziona l’allenamento con il personal trainer
Quando ci si allena con un personal trainer e si è abituati ad andare in palestra in solitudine, bisogna mettersi in testa che le cose sono cambiate, e anche parecchio. Avere un personal trainer significa infatti avere un (o più) appuntamento settimanale con un professionista, pagato da voi per seguirvi, e quindi bisogna essere convinti e motivati nella propria scelta. Solitamente i personal trainer vendono “pacchetti” di lezioni, per esempio dieci o venti lezioni, che vengono pagate tutte anticipatamente e che possono essere utilizzate nel corso di sei mesi o di un anno intero.
Un bravo personal trainer deve interrogarvi e farvi compilare qualche modulo per poter stilare una scheda di allenamento adeguata al vostro fisico, alle vostre abitudini, al vostro stile di vita ed ai vostri obiettivi. Solitamente nella scheda di allenamento viene inserito anche lo stretching, che è fondamentale sia per la vostra salute che per la corretta riuscita della sessione di palestra: se dovesse mancare, suona il campanello d’allarme; sicuri che sia un bravo personal trainer? Lo stretching infatti è più che essenziale per rilassare i muscoli e per evitare stiramenti e altri spiacevoli inconvenienti.