La conferma è arrivata: dal 30 ottobre l’olio di CBD diventerà illegale, perché sarà inserito nelle tabelle delle sostanze stupefacenti. I moltissimi consumatori di cannabis legale sono davanti ad un terribile problema: dove trovare il farmaco, d’ora in poi, se non si ha una ricetta medica?
AIFA e l’Epidiolex
Epidiolex è il nome con cui verrà presto commercializzato un farmaco garantito da AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco. Verrà utilizzato come spray orale, per il trattamento di due rare e gravissime forme di epilessia infantile: la sindrome di Dravet e quella di Lennox-Gastaut. Non per curare: solo per alleviare i sintomi più gravi. Si tratta di una cura compassionevole, come si dice in gergo.
E i sintomi sono terribili. Convulsioni generalizzate o localizzate ad una metà del corpo, febbre, ritardi dello sviluppo e della cognizione, sintomi dell’autismo, difficoltà del linguaggio, quadri psicotici. Una dieta severissima controlla alcuni dei sintomi. Il CBD può aiutare ad eliminare il dolore, a controllare le contrazioni muscolari, a calmare l’agitazione psico-motoria. Non cura, ma rende la vita dei pazienti meno dolorosa, per lo meno.
Queste malattie sono però gravissime, e peggiorano di anno in anno senza che le terapie tradizionali possano controllare granché i sintomi o possano costituire una cura definitiva.
E’ una buona notizia che l’Epidiolex entrerà in commercio? Forse qualche paziente troverà sollievo. Lo stesso effetto si poteva ottenere con i normalissimi oli di CBD in vendita, legalmente, presso i rivenditori di cannabis legale. Perché allora, questa decisione?
Avvantaggiare i colossi farmaceutici? Un sospetto plausibile
Probabilmente il Ministero della Sanità, con questa decisione, ha cercato di avvantaggiare un grosso colosso farmaceutico, il produttore di Epidiolex. Avrebbe potuto incentivare la produzione e la commercializzazione da parte dei produttori virtuosi italiani (che incassano annualmente circa 150 milioni), ma si è preferita una via più facile, più superficiale.
70 parlamentari di LeU hanno presentato una nota criticando aspramente il provvedimento e Federcanapa ha impugnato la decisione al TAR. Ma forse i tempi sono troppo stretti.
Cosa cambierà per i consumatori
I preparati a base di CBD, dalle infiorescenze alle tisane alle caramelle agli spray, fino ad oggi erano acquistabili liberamente da maggiorenni in appositi rivenditori dotati di una specifica licenza. Non serviva motivare l’acquisto. Anche perché il CBD non comporta nessun rischio per la salute, eppure è utilissimo nella cura di moltissime patologie e disturbi (ansia, nausea, dolore muscolare, osseo, post-operatorio, insonnia).
Ora solamente le famiglie dei malati di specifiche patologie potranno fare richiesta al medico di questo farmaco. Se il medico è d’accordo con la sua somministrazione si riceverà una ricetta. E lo spray sarà acquistabile, al momento non è chiaro con quale costo, in farmacia.
Questa mossa metterà in ginocchio moltissime persone: famiglie già distrutte da patologie gravi e dolorose, rivenditori e produttori che dovranno licenziare i dipendenti (l’80% dei lavoratori di settore ha meno di 30 anni), e la possibilità che questa normativa sia solo l’apripista per la chiusura di migliaia di attività.