Cuffie bluetooth per tv come funzionano

Il successo della tecnologia Bluetooth è sotto gli occhi di tutti, tanto è vero che ha decisamente rivoluzionato diversi aspetti della vita di tutti i giorni: dal modo con cui invii i file fino a come connetti i tuoi dispositivi multimediali, senza dimenticare inoltre l’ascolto delle tracce musicali.

Al giorno d’oggi, tra gli usi più frequenti del Bluetooth, una menzione speciale la merita di sicuro il comparto audio. Eh sì, perché occorre dire che le cuffie Bluetooth, contraddistinte dall’assenza di fili, sono oramai un dispositivo di massa, al punto che puoi trovarle dappertutto: se nei primi anni di entrata in commercio, questi dispositivi erano reperibili solo online e presso i punti vendita dei più rinomati negozi di elettronica, oggi è possibile acquistarli anche presso le bancarelle ambulanti.

Essendo inoltre diventate tipicamente “di massa”, anche il prezzo è andato incontro nel medio termine ad un’importante flessione. Oggi sono accessibili a tutti.

Come funzionano le cuffie Bluetooth per TV? In cosa consiste questa speciale tecnologia? Ecco pertanto alcune informazioni da tenere in considerazione per quanto riguarda questo argomento.

Bluetooth: origini

Le origini del Bluetooth risalgono al 1994: ad idearlo fu Ericcson, multinazionale svedese che all’inizio del 2000 ricopriva una posizione di leadership sul mercato dei cellulari. Questo standard di comunicazione aveva avviato una rivoluzione: consentire il collegamento ad un elevato numero di dispositivi, di categorie differenti, come ad esempio le cuffie, gli smartphone, i navigatori satellitari, le console e le tv.

Bluetooth: funzionamento

Addentrandoci nei particolari di natura tecnica, come spiegato anche nell’articolo pubblicato sul blog si Simone Maestri, il Bluetooth è una trasmissione wireless che adotta la banda radio ad onde corte. In riferimento alle sue frequenze, c’è da dire che queste spaziano da 2,4 sino a 2,485 GHz.

In relazione ai dispositivi connessi mediante Bluetooth, si parla di rapporto di tipo master/slave. Il dispositivo master è deputato alla creazione di una rete privata, contraddistinta da un raggio corto. Invece, il dispositivo slave è quello in ascolto che può essere inserito in qualsiasi momento nella rete di riferimento.

L’accoppiamento, infine, è la connessione tra due dispositivi. Nell’immaginario collettivo, lo si suole identificare con il termine pairing.

Parametri di identificazione dei dispositivi connessi mediante Bluetooth

Due sono in sintesi i principali parametri per classificare qualsiasi dispositivo che risulta essere in grado di trasferire dati mediante Bluetooth:

1. Classe del Bluetooth: lo scopo di questo parametro è quello di individuare la potenza del chip e la massima portata della rete che è stata creata mediante il ricorso ad un dispositivo di tipo master. Nello specifico, la classe 1 ha 100 mW, la 2 ha 2,5 mW, la 3 ha 1 mW e infine la 4 ha 0,5 mW.

2. Versione del Bluetooth: con questo parametro viene individuato l’update della tecnologia.

A quale classe appartiene il chip delle cuffie Bluetooth?

Alla classe 2. Tutto ciò vuol dire che la portata massima del collegamento che intercorre tra lo smartphone e le cuffie Bluetooth sarà di 10 metri. In riferimento a parametri fondamentali, quali ad esempio il livello qualitativo della connessione, la pulizia del segnale e anche la portata, c’è da dire che un ruolo di cruciale importanza lo gioca di sicuro la versione del Bluetooth.

Cuffie Bluetooth e cuffie wireless: quali sono le reali differenze?

Nel momento in cui si fa l’abbinamento, in linea di massima le cuffie Bluetooth vengono collegate al computer, allo smartphone, alle casse audio, alla tastiera, al mouse o ancora alla TV mediante una rete wi-fi che ha nel raggio corto il suo principale tratto distintivo insieme alla sicurezza.

Essendo comunque una connessione senza fili, nell’immaginario collettivo si tende a fare confusione tra le cuffie Bluetooth e quelle wireless. Diciamolo a priori: non sono la stessa cosa.

Le prime differenze su cui vale la pena insistere hanno a che fare con il collegamento, con la trasmissione e con la portata. Nello specifico, per ciò che concerne il primo aspetto, le cuffie Bletooth funzionano sia in entrata che in ricezione. In quelle wireless, invece, lo scambio dei dati avviene solo in un senso: quello della ricezione.

Per quanto riguarda la trasmissione, per la correttezza delle operazioni, alle cuffie wireless servono solo un ‘antenna per la ricezione ed un trasmettitore indipendente. Quest’ultimo, quasi sempre, lo si trova all’interno della base d’appoggio.

Infine, in relazione alla portata, quelle Bluetooth, come anticipato, non superano i 10 metri. Quelle wireless, in antitesi, possono raggiungere anche i 100 metri.

Cuffie Bluetooth: pro

Perché vale effettivamente acquistare le cuffie Bluetooth? Quali sono i vantaggi derivanti dal loro utilizzo?

In sintesi, ecco i pro:

  • utilizzo alla portata di tutti: le cuffie Bluetooth sono assai semplici da utilizzare. Se vanno per la maggiore quando ci si sposta in città o quando si viaggia in treno, in metro o in auto, c’è più di un motivo;
  • prezzo basso: acquistarle, non costa di certo un occhio della testa. Specie per quanto riguarda i modelli appartenenti alla prima fascia di prezzo, i costi sono decisamente più accessibili rispetto alle cuffie wireless;
  • compatibilità: sono tanti i dispositivi a cui possono essere connessi questi auricolari. Tra pc, notebook, smartphone, tablet, schermi, tv, casse audio, tastiere, mouse c’è solo l’imbarazzo della scelta;
  • polivalenza: spopolano tra gli audiofili incalliti, desiderosi di ascoltare tanta buona musica o tra gli appassionati di cinema, vogliosi di vedersi uno spettacolo indimenticabile;
  • connessione: si registrano decisamente meno interferenze se le si mette a confronto con i modelli wireless.

Cuffie Bluetooth: contro

Quali sono invece gli svantaggi derivanti dall’acquisto di cuffie Bluetooth? Eccone due da tenere seriamente in considerazione, qualora fossi intenzionato ad acquistare un paio di auricolari di questo tipo:

  • bassa portata: si è già fatto riferimento ad una portata di appena 10 metri. Il problema è che a fronte della presenza di muri, fra due dispositivi, il dato, purtroppo, finisce inevitabilmente per scendere;
  • interferenze con le versioni Bluetooth piuttosto datate: se la versione Bluetooth risulta di diversi anni addietro, si registrano non poche interferenze.